Nato a Praga nel 1967
Vive e lavora a Praga
Pieni di riferimenti alla storia, ironica e dissacrante, l’opera di David Černý, nasce per generare reazioni nel pubblico e spingerlo con leggerezza a riflettere sui grandi temi sociali e storici della Repubblica Ceca e dell’Europa tutta. Lo spettatore non può restare indifferente di fronte a lavori che divertono e al contempo rievocano memorie e ricordi di fatti recenti e ancora fin troppo vivi.
Nel 1991 l’artista si fa conoscere al grande pubblico per aver dipinto in rosa il Carro armato sovietico No. 23, un monumento innalzato a Praga nel 1945 per ricordare la liberazione della Cecoslovacchia da parte dell’Armata Rossa, e diventato, dopo il 1968, simbolo della fine della Primavera di Praga: un atto radicale e dissacrante che fu considerato, sul momento, semplice vandalismo e costò il carcere all’autore. Nello stesso anno espose la scultura in bronzo Quo vadis? (1991), una Trabant con quattro gambe umane al posto delle ruote, che ricorda le fughe compiute dai cittadini della DDR attraverso l’ambasciata tedesca di Praga (i tedeschi abbandonavano le loro Trabant nei pressi della stessa).
L’Appeso (Viselec) (1997) è una scultura in fibra di vetro che rappresenta con estremo realismo Sigmund Freud sospeso nel vuoto come in un tentativo di suicidio; una mano si tiene a un palo per salvarsi dalla caduta, l’altra è rimasta bloccata in tasca nel tentativo di prendere il portafoglio: l’opera vuole essere la metafora della contraddizione che gli intellettuali si trovano a vivere oggi, una situazione disperata che denunciano ma sulla quale spesso lucrano.Caballo (1999) raffigura re Venceslao, santo patrono di Boemia, sul suo cavallo; la bestia però è morta e ha la testa penzolone; l’opera è sospesa e si solleva e si abbassa in continuazione. Il movimento è qualcosa che cattura l’attenzione, sorprende e contribuisce al carattere umoristico di questo lavoro. Famosissimo è anche Bebè (Miminka) (2000), dieci sculture di bambini in fibra di vetro alte oltre 2 metri che scalano la torre della televisione Žižkov.

Sempre attento all’attualità, chiamato a realizzare un’installazione per celebrare il semestre di presidenza della Repubblica Ceca all’Unione Europea nel 2009, Černý realizza Entropa, che consiste nella costruzione di una cartina dell’Europa alta 16 metri. I vari paesi sono sospesi in una rete di tubi – che ricordano gli alberi di colata delle stampate dei kit di modellismo in plastica – e di essi è data una visione molto stereotipata ma puntuale: l’Italia ad esempio è rappresentata come un campo di calcio, mentre la Bulgaria come un insieme di servizi igienici, cosa che per poco non ha creato un incidente diplomatico. Addirittura interattivo è Piss (2004), rappresentazione di due uomini che urinano in una pozza d’acqua a forma di Repubblica Ceca: muniti di bacino rotante e di pene mobile, le due figure sarebbero in grado di scrivere con il getto d’acqua celebri massime ceche, ma, su richiesta, attraverso sms possono “pisciare” sulla nazione i messaggi che vengono inviati dalla gente.

Ancora più dissacrante è Brownnosers (2003), dove lo spettatore è invitato a salire una scala e sbirciare nel buco del culo di due grandi figure umane a carponi: metafora della politica ceca, all’interno due video presentano, impersonati da attori, l’allora presidente Vaclav Klaus e il direttore della Galleria Nazionale che s’imboccano l’un l’altro. Fuck You Mr President (2013) è il colossale dito medio fatto di monete lilla, alla deriva su una chiatta sulla Moldova, dedicato a Miloš Zeman, eletto il 26 gennaio 2013 alla presidenza della Repubblica Ceca.
L’umorismo ritorna infine nelle teste in acciaio della fontana Metalmorphosis (Charlotte NC, 2007) e nel Franz Kafka alto 10 metri (Praga, 2014) e soprattutto nel famoso London Booster (Londra, 2012), tipico bus rosso a due piani dotato per l’occasione, le Olimpiadi di Londra, di braccia e intento a fare flessioni.

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Nato a Praga nel 1967, David Černý ha frequentato l’Accademia di Arti Applicate della città boema (1988-94). É stato artista residente al PSI di New York (1994-95) e tra il 1995 e il 1996, sempre a New York, ha frequentato il Whitney Museum Independent Study Program. Tra le mostre personali più importanti si ricordano quelle alla Gallery Arsenal di Poznan (2010), alla galleria CO2 di Roma (2009), alla Gallery Dvorak sec Contemporary di Praga (2009), Political Pop alla Chromosome Gallery di Berlino (2002) Cirkus Cerny alla MAMA gallery di Rotterdam (2002). Celebri le installazioni Fuck You Mr President a Praga sulla Moldova (2013), London Booster ai Giochi olimpici di Londra (2012), Entropa al Parlamento Europeo di Bruxelles (2009), Babies alla torre della TV di Praga (2001).
È rappresentato dalla galleria DSC di Praga. Sito dell’artista: davidcerny.cz.
Riferimenti bibliografici
Mark Pickering, A David Cerny sculpture walk in Prague, in “The Guardian” (10 agosto 2012), https://www.theguardian.com/travel/2012/aug/10/david-cerny-sculpture-walk-prague-city-break
Barbara Picci, I grandi dell’arte – Il genio irriverente di David Černý –, in “Il blog di Barbara Picci”, settembre 2013, https://barbarapicci.com/2013/09/23/i-grandi-dellarte-il-genio-irriverente-di-david-cerny-parte-3-due-opere-incompiute-freud-appeso-e-quo-vadis/
Alfredo García, David Černý. La escultura como provocación. Principales características e instalaciones, in “Algargos. Arte e Historia” (15 agosto 2016), http://algargosarte.blogspot.it/2016/08/david-cerny-la-escultura-como.html
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